Teresa (Galatéa Bellugi) è una giovane musicista prodigio che conduce un’esistenza da Cenerentola (è soprannominata “la muta”) in un istituto cattolico dove ragazze orfane o emarginate ricevono un’istruzione musicale. L’istituto riceve in regalo un pianoforte che apre un mondo sconosciuto a Teresa e ad altre ospiti. L’opera prima della cantautrice/regista Margherita Vicario emoziona quando la realtà è sospesa. Come nella scena iniziale in cui la routine dei lavori domestici accelera in una sequenza musicale coreografata. In altri momenti la miscela di dramma in costume e storia di emancipazione femminile è ostacolata da qualche ingenuità autoriale e da qualche banalità nella sceneggiatura. Ma è praticamente impossibile resistere all’energia appassionata del film.
Guy Lodge, Variety

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Questo articolo è uscito sul numero 1558 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati