Dopo quindici anni passati in Belgio, Koffi torna a Lubumbashi, in Congo, per presentare la moglie alla sua famiglia. A questo avvenimento s’intrecciano altre storie, non necessariamente collegate al protagonista. Koffi è considerato uno zabolo (una specie di mago cattivo) e Baloji si serve della stregoneria non solo come soluzione culturale e spirituale per mescolare e confondere le storie, ma anche come strumento per rilanciare le sue ambizioni formali.
Fernando Ganzo, Cahiers du Cinéma

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Questo articolo è uscito sul numero 1559 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati