Francesca Mani ha 14 anni, è del New Jersey e a ottobre è stata vittima di un deepfake: tra i suoi compagni di scuola circolavano immagini dov’era nuda. Erano false, generate da un’intelligenza artificiale. A raccontare la sua storia è il quotidiano britannico The Guardian, che ha lavorato per mesi a un’inchiesta stabilendo che l’app usata per creare le foto è stata ClothOff. Da allora la ragazza, insieme alla madre, ha intrapreso vari viaggi a Washington, per sensibilizzare il congresso statunitense sul tema. La proposta di legge ora in discussione vuole finalmente rendere reato la condivisione di questo tipo di immagini false, oltre a garantire alle vittime il diritto d’intraprendere un’azione civile presso un tribunale federale. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1557 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati