14 giugno 2016 09:53

Le autorità di Dhaka si sono finalmente rese conto del dramma che sta colpendo il paese? Nell’arco di quattro giorni la polizia ha condotto un’operazione su vasta scala per contrastare l’ondata di omicidi di esponenti delle minoranze religiose e di intellettuali laici. Il bilancio di questa operazione è di più di 8.500 arresti, tra cui 119 presunti estremisti islamici.

Nell’ultimo anno e mezzo in Bangladesh – un paese di 160 milioni di abitanti dove dal 1988 l’islam è la religione di stato – sono state uccise quasi cinquanta persone, tra blogger indipendenti, difensori della laicità, militanti della causa omosessuale e leader religiosi moderati. Il loro torto? Non sposare l’ideologia degli islamisti.

Anche se qualche giorno fa il ministro dell’interno Asaduzzaman Khan aveva attribuito questi crimini a Israele, ora la premier Sheikh Hasina sembra decisa a usare tutti i mezzi a sua disposizione per mettere fine alle violenze religiose che insanguinano l’ex Pakistan orientale.

L’opposizione, però, attacca il governo di Dhaka e vede nella sua offensiva una strategia per colpire gli avversari politici e ridurli al silenzio. “Con la scusa di reprimere i militanti islamisti, si arrestano molti comuni cittadini innocenti”, ha dichiarato Mirza Fakhrul Islam Alamgir, segretario generale del Partito nazionalista del Bangladesh.

Lo spazio a disposizione della tolleranza religiosa si sta riducendo sempre di più

In un editoriale il settimanale britannico The Observer esorta il governo di Hasina ad agire concretamente, altrimenti i fanatici finiranno per distruggere il tessuto di una nazione dove finora era prevalsa la moderazione. “È in gioco una tradizione di diversità culturale, di tolleranza religiosa e di governo laico”, sottolinea il settimanale.

Il quotidiano pachistano The Daily Times lancia lo stesso campanello di allarme, consapevole che lo spazio a disposizione della tolleranza religiosa si sta riducendo. Per questo giornale solo l’unione dei paesi colpiti dall’estremismo permetterà di sconfiggerlo. La prima fase è probabilmente la più importante: “Far cambiare le mentalità”.

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