Henry Banks è appena diventato il protagonista del nuovo film di Miguel García. Dopo sei anni in The grange, una serie tv britannica in stile Downton Abbey guardata in tutto il mondo, Henry sperava di passare al grande schermo. La parte di Mike, un veterano della guerra in Iraq segnato dalle battaglie, nel nuovo film dell’autore spagnolo potrebbe essere il segno che finalmente ce l’ha fatta. Nel frattempo Kristin, appena divorziata, ciondola nella sua bella casa a Filadelfia, guardando le repliche di The grange e scrivendo fantastiche lettere d’amore a Henry sulla loro futura vita insieme che lei sigilla con piccoli adesivi a forma di farfalla e invia al suo agente a Londra. I due personaggi – lei ossessionata dal famoso giovane attore, lui ossessionato esclusivamente da se stesso – incarnano le ironie e la realtà sconvolgente della vita moderna. Un tempo in cui il luminoso mezzo di trasporto della tecnologia ti consente di sfuggire al dolore o alla noia semplicemente tirando fuori di tasca il telefono, offuscando i confini tra realtà e finzione. Ai margini del sogno è un romanzo attualissimo che si occupa di fama, social network, successo, fallimento e fissazione. Foulds ricorre ancora una volta alla sua acutezza psicologica per mostrare personaggi legati a vite claustrofobiche da cui desiderano ardentemente fuggire. Kristin vuole lasciarsi alle spalle una vita vuota e unirsi a Henry (che ha incontrato una volta, brevemente, in un aeroporto) per vivere con lui un brillante futuro. Henry, nel frattempo, avverte un’ansia scalpitante nell’ingranaggio della sua vita e desidera fuggire nel mondo del cinema, della fama e di una sorta d’immortalità. Ma la fama, come riconosce, è sia una gabbia sia un rifugio dal mondo. Mentre l’ansia esistenziale di Henry è attentamente esplorata – è abbastanza bravo? è migliore di altri attori? cosa significa il successo? a chi frega? – la motivazione di Kristin è meno chiara. Un difetto minore in un romanzo altrimenti lucido, ricco di dettagli e di tensione.
Carl Wilkinson, Financial Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1392 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati