No time to die (dr)

Cary Joji Fukunaga è il primo statunitense a dirigere un film di 007. Evidentemente si è divertito. Un affranto James Bond (Daniel Craig) è costretto a tornare in servizio per affiancare la sua giovane sostituta, Nomi (Lashana Lynch). Ritroverà anche la sua cupa ex, Swann (Léa Seydoux), in combutta con i due cattivi del film, il vecchio Blofeld (Christoph Waltz) e il nuovo Lyutsifer Safin (Rami Malek). Fin daCasino royale, , Craig è stato un Bond più vulnerabile e meno arrogante, ma in No time to die, dove opera chiaramente in un mondo post #MeToo, riesce ad andare oltre. Merito anche della partecipazione alla sceneggiatura di Phoebe Waller-Bridge, che fa fluire nel film un po’ di “momenti Fleabag”. Nel complesso, per Craig è un’uscita di scena di classe.
Charlotte O’Sullivan, London Evening Standard

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1429 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati