Shannon Lay (Kai MacKnight)

Geist è il quarto disco della cantautrice di Los Angeles Shannon Lay e il suo secondo per la Sub Pop. Questi brani, tutti a base di chitarra e voce, sono stati registrati insieme a un gruppo di musicisti come Ben Boye, collaboratore di Ty Segall, e Devin Hoff, già al lavoro con Sharon Van Etten. La voce di Lay scorre pacatamente in mezzo a chitarre suonate con il fingerpicking. Tutto risplende di un meraviglioso calore e di una forza d’animo sottile, generando quell’intimità che si sente solo nella musica folk ben eseguita. Sure è un valzer nello spirito di Nick Drake, arricchito con pianoforte e archi, e Shores regala un succinto assolo di chitarra simile a una tromba, suonato proprio da Ty Segall. Awaken and allow, in gran parte a cappella, è circondata da un celestiale alone di riverbero, mentre la cadenza della melodia e i bordoni sul finale le conferiscono il sapore di un inno celtico. Il tema centrale del disco però affiora quasi subito nel brano A thread to find. “You’re on your own but not alone”, sei isolata ma non sei sola, canta Lay. Questo è lo spirito che anima tutto Geist: bisogna trovare la forza interiore attraverso la solitudine, ma anche grazie al conforto degli altri.

Tim Clarke, Dusted Magazine

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Questo articolo è uscito sul numero 1431 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati