Le migliori esecuzioni dei lavori di Nikolaj Kapustin (1937-2020) più influenzati dal jazz sono di quei rari pianisti che hanno una tecnica trascendentale e una sensibilità che gli permette di tenere il tempo con elasticità. La coreana Yeol Eum Son è una di loro. Negli studi da concerto op. 40 ha una velocità e uno swing che fanno pensare a Oscar Peterson. Nell’apertura delle variazioni op. 41 ha un passo che ricorda lo stile di Erroll Garner. E attraversa senza paura anche il divertente, esagerato perpetuum mobile finale della seconda sonata. Questa è una bellissima aggiunta alla discografia di Kapustin.

Jed Distler, ClassicsToday

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Questo articolo è uscito sul numero 1431 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati