Una variante genetica potrebbe aumentare il rischio di contrarre forme gravi d’infezione da sars-cov-2. La scoperta, se confermata, potrebbe spiegare perché alcuni gruppi di popolazione sono stati colpiti più duramente di altri dalla pandemia di covid-19. I ricercatori hanno isolato una parte di dna che sembrerebbe coinvolta nella risposta al virus. La variante si manifesterebbe nelle cellule che rivestono i polmoni, attaccate dal virus. Secondo i ricercatori, potrebbe avere un’origine neandertaliana e sarebbe più diffusa tra le persone con antenati in Pakistan, India e Bangladesh. In questo gruppo sarebbe presente nel 60 per cento degli individui, contro il 15 per cento delle persone di origine europea e il 2 per cento di quelle di origine subsahariana e caraibica. Ma per capire se la variante influisce davvero sulla risposta al covid-19, serviranno analisi più approfondite, scrive il Guardian. Inoltre, la sua frequenza nei vari gruppi di popolazione è stata calcolata su campioni piuttosto limitati. Tuttavia, se la scoperta fosse confermata, potrebbero aprirsi nuove opportunità terapeutiche. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1435 di Internazionale, a pagina 111. Compra questo numero | Abbonati