Alla Básculas Blanco, un’azienda a conduzione familiare che produce bilance nella provincia castigliana, il padrone si prende cura dei suoi dipendenti come se fosse un padre. Questo “brav’uomo” che pensa a tutti e sogna di vincere un premio per l’eccellenza aziendale è brillantemente interpretato da Javier Bardem, ormai una star internazionale, che torna a lavorare con Fernando León de Aranoa vent’anni dopo I lunedì al sole. Per il capo i problemi si accumulano: il direttore della produzione entra in depressione, un ex impiegato si accampa davanti all’azienda per gridare con un megafono che sono tutti dei ladri e una giovane stagista turba la sua serenità. Con echi del cinema di Billy Wilder, ma anche di Ernst Lubitsch e Mario Monicelli, León de Aranoa offre un film brillante che funziona come una farsa sulla vita di provincia, sui rapporti di lavoro e sulla stessa condizione umana. Va detto subito che non è un pamphlet sul mondo del lavoro e che non ci sono semplificazioni adatte a una strumentalizzazione politica. Al contrario, la cosa più curiosa del film è che alla fine non si capisce se il signor Blanco sia davvero il buono, o almeno il meno cattivo.
Juan Sardá, El Cultural

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Questo articolo è uscito sul numero 1442 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati