Alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 partecipano sei atleti di cinque paesi africani: Eritrea, Ghana, Madagascar, Marocco e Nigeria. The Continent prende le distanze dal boicottaggio deciso da un gruppo di paesi, Stati Uniti in testa, per protestare contro la persecuzione della minoranza uigura in Cina. Per il settimanale panafricano è una lotta tra “bulli”: “Il Comitato olimpico internazionale (Cio) non sceglie i paesi ospitanti perché rispettano i diritti umani. Chi vuole organizzare i giochi deve solo assicurare di avere soldi a sufficienza. A dicembre il capo del Cio, Thomas Bach, l’ha detto chiaramente: ‘Se cominciassimo a prendere le parti dell’uno o dell’altro, non riusciremmo mai a mettere d’accordo tutti’”. Per ricordare le difficoltà che gli africani devono superare per competere in sport difficilmente praticabili senza neve, The Continent racconta la storia del senegalese Lamine Guèye, il primo sciatore africano a gareggiare alle Olimpiadi invernali, nel 1984 a Sarajevo. Mandato in Svizzera a otto anni, Guèye si appassionò allo sci. A 17 anni tornò in Senegal e lì fondò una federazione sciistica, oggi poco attiva. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1447 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati