Secondo la riforma voluta dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e approvata nel 2021 da più di 130 paesi, in futuro sarà applicata un’imposta minima globale del 15 per cento sulle multinazionali con un fatturato di almeno 750 milioni di euro all’anno. La misura coinvolge anche la Svizzera, che si prepara a recepire la riforma. Secondo alcune stime, i cantoni potrebbero incassare ogni anno 1,2 miliardi di franchi in più (circa 1,1 miliardi di euro), scrive la Neue Zürcher Zeitung. Tra i più interessati c’è il cantone di Zug, sede di diverse multinazionali. Le autorità locali hanno proposto a tutti i cantoni di versare parte delle maggiori entrate assicurate dall’imposta minima globale in un fondo comune. Secondo il progetto, si potrebbero mettere insieme circa due miliardi di franchi in cinque anni. “Questi soldi saranno usati per rafforzare la capacità dei cantoni di attirare aziende e miliardari. L’idea è puntare sull’innovazione, l’istruzione e la ricerca”. Ma nel cantone di Zug hanno aggiunto un’altra parola chiave: asili nido. Tutti gli investimenti, conclude il quotidiano, “saranno realizzati insieme al governo centrale, a cui spetta il coordinamento”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1450 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati