Il ritratto del duca è la prova che se mai Jim Broadbent decidesse di cimentarsi nel furto di un’opera d’arte avrebbe buone probabilità di farla franca. Broadbent è terribilmente affabile nell’ultimo film di Roger Michell, morto nel settembre 2021, un regista che è sempre riuscito a tirare fuori il meglio dai suoi attori senza dover ricorrere a forzature drammatiche eccessive. Il film racconta la storia di Kempton Bunton, un idealista che nel 1961 fu accusato di aver rubato il ritratto del duca di Wellington di Goya dalla National gallery. Un furto che Bunton, una specie di Don Chisciotte con una deriva socialista, considerava un atto politico. L’approccio degli sceneggiatori è forse un po’ troppo semplicistico. Ma questo, se non altro, permette a Broad-bent e a Helen Mirren, che intepreta sua moglie, di recitare in scioltezza.
Clarisse Loughrey,Independent

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Questo articolo è uscito sul numero 1450 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati