“ L’11 marzo Gabriel Boric, 36 anni, si è insediato alla presidenza del Cile con un ambizioso programma di cambiamento, che comprende la riforma della sanità e del sistema previdenziale e fiscale, e in parte risponde alle domande nate durante le proteste sociali del 2019 contro le disuguaglianze”, scrive Bbc mundo. Il 14 marzo, nella prima conferenza stampa con i giornalisti internazionali, il presidente ha parlato della pressione migratoria nel nord del Cile, causata soprattutto dalla grave situazione economica e sociale che negli ultimi anni ha spinto milioni di venezuelani a partire. “Una crisi così grande non può ricadere solo su un paese o un piccolo gruppo di paesi. Dobbiamo pensare a un sistema di solidarietà latinoamericana: Brasile, Uruguay, Paraguay e Bolivia devono assumere un ruolo nella questione”, ha detto Boric. Poi ha aggiunto che gli organismi multilaterali sudamericani non devono agire sulla base di affinità ideologiche. Come scrive il giornalista Patricio Fernández su Infobae, “la voglia di Boric di cambiare in meglio il paese si scontrerà ogni giorno con ostacoli diversi. Non è un leader provvidenziale, non si sente un faro nella notte. Ma incarna con umiltà lo spirito dei tempi”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1452 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati