Rapper, musicista, poeta e attivista, la statunitense Moor Mother, il cui vero nome è Camae Ayewa, è una personalità unica, libera da qualsiasi restrizione di forma o genere. I testi che scrive intrecciano senza difficoltà il personale e il politico, mentre la sua musica scivola attraverso noise, jazz, rap, elettronica e oltre. Possiede un’abilità quasi mistica nel tirare fuori idee dall’etere e decodificarle. In Jazz codes l’antenna di Ayewa si è sintonizzata su segnali particolarmente tranquilli. I venti brani sono costruiti sulla produzione dello svedese Olof Melander, che fa affidamento su trame jazz espanse e sull’hip hop contemporaneo dalla vocazione più soul. Tuttavia il riferimento più evidente dell’album è il free jazz e il suo approccio non lineare al tempo. In Meditation rag le libere associazioni poetiche rievocano gli stati del sud, le leggende del jazz e spettrali “grida di giustizia”. Jazz codes possiede una genuina qualità trascendentale.
Tom Morgan, Loud and Quiet

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Questo articolo è uscito sul numero 1468 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati