In Bullet train, Brad Pitt interpreta Ladybug, un killer a pagamento come quasi tutti gli altri personaggi del film: Tangerine (Aaron Taylor-Johnson) e Lemon (Brian Tyree Henry), che tutti chiamano i gemelli; Hornet (Zazie Beetz); Prince (Joey King); e altri ancora. Tutti questi specialisti si ritrovano su un treno che corre da Tokyo a Kyoto. Curiosamente, anche se si tratta di un treno superveloce, impiega un’intera notte per un percorso di due-tre ore. Niente illusioni, non siamo di fronte a una versione gore di Assassinio sull’Orient-Express. Agatha Christie dà sempre al suo pubblico qualcosa da mettere sotto i denti, mentre qui c’è davvero poco da masticare. Ladybug deve restituire una valigetta piena di soldi per cui i suoi colleghi sono pronti a uccidere. La carneficina non conosce soste e la stessa valigetta diventa sia arma sia scudo nelle sapienti mani di Ladybug. Bullet train fa parte di quelle infelici opere cinematografiche che in modo presuntuoso e sfacciato cercano di avvicinarsi ai film di Quentin Tarantino. Alla fine l’unico a salvarsi dal massacro è Brad Pitt, che scivola indisturbato in mezzo al caos protetto da una nuvola di fascino.
Anthony Lane, The New Yorker

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Questo articolo è uscito sul numero 1475 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati