Agenti della polizia e funzionari ucraini durante le operazioni per l’esumazione degli oltre 440 cadaveri rinvenuti in una serie di fosse comuni in un bosco all’ingresso della città di Izjum. La zona era stata occupata a marzo dall’esercito russo ed è stata liberata il 10 settembre dagli ucraini. Le vittime, con evidenti segni di torture, erano per la maggior parte civili, e sulle fosse in cui erano state sepolte non c’erano nomi ma solo numeri. Le autorità ucraine stanno cercando di accertare la loro identità e di raccogliere prove per sostenere le accuse di crimini di guerra contro la Russia.