In due settimane Kanye West ha perso i legami con le principali case di moda e altri contatti economicamente redditizi a causa dei suoi recenti commenti sulla comunità afroamericana e quella ebraica. Il 25 ottobre l’Adidas ha concluso la sua collaborazione con il rapper statunitense, che secondo le stime valeva circa 250 milioni di euro. West, che ora si fa chiamare Ye, non è nuovo alle polemiche e ai comportamenti offensivi. All’inizio del 2016 fu criticato per il suo sostegno a Donald Trump: durante un concerto del tour Saint Pablo ha celebrato in un discorso l’ex presidente degli Stati Uniti, criticando i colleghi come Beyoncé e Jay-Z. In seguito, sempre nel 2016, Ye è stato ricoverato in ospedale per problemi di salute mentale: gli è stato diagnosticato un disturbo bipolare, anche se gli esperti sostengono che le sue posizioni politiche e i problemi psichiatrici siano questioni separate. All’inizio di ottobre ha ricevuto critiche per alcune magliette presentate alla settimana della moda di Parigi, sulle quali si leggeva lo slogan suprematista “White lives matter”. Il 20 ottobre il marchio di moda Balenciaga ha fatto sapere di aver interrotto i rapporti con il rapper. Secondo il New York Times, i servizi di streaming come Spotify e Apple Music stanno subendo pressioni per togliere la sua musica dai cataloghi. E così, dopo gli ultimi avvenimenti, Ye non è più presente nella lista dei miliardari di Forbes.
Gloria Oladipo, The Guardian

Kanye West (R. Martinez, Getty Images)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1484 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati