John Cale, leggendario musicista dei Velvet Underground, produttore di dischi cardinali di Patti Smith, Nico e gli Stooges e autore di ottimi lavori solisti, è rimasto sempre alla periferia della celebrità. Questa ombra in cui ha scelto di vivere segna i temi e le scelte di produzione del suo ultimo album. Con collaboratori come Weyes Blood, gli Animal Collective e i Sylvan Esso, verrebbe da pensare che Mercy risente della loro influenza. Ma Cale, sempre ardito nelle melodie e intelligente nei testi, sfoggia al minimo i superpoteri e si comporta come un musicista sconosciuto che lavora nella sua cantina. L’emotività e la poesia arrivano subito dalle prime strofe. L’album si nutre del dolore e dell’euforia dell’esistenza. Quando parla delle proprietà primordiali e trascendentali del sangue si fa sostenere giustamente da Weyes Blood, quasi impercettibile con la sua voce angelica ma non per questo meno rilevante. Il potere della musica nel salvare delle vite, come insegna Out your window, non sta nel potere di una composizione raffinata ma nella misericordia. Forse Mercy non arriverà a tutti, ma alcuni saranno toccati nel profondo. Ed è su questa strada che John Cale vuole camminare.
Greg Walker, Northern Transmissions

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Questo articolo è uscito sul numero 1496 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati