Nel 2017, J.M.G. Le Clézio ha messo in guardia l’opinione pubblica sulla sorte dei chagossiani, un popolo strappato dalla propria isola nell’oceano indiano nel 1972 e ancora in lotta per ottenere un risarcimento. Alla voce del premio Nobel si aggiunge ora Le rive della collera di Caroline Laurent. Un modo efficace di rappresentare la storia degli abitanti di un “paradiso perduto sull’orlo dell’oceano, stritolato un giorno dalle fauci di un mostro”. Paradiso? Una serie di isole, le Chagos, che facevano parte di Mauritius prima di esserne separate al momento dell’indipendenza nel 1967, dopo 157 anni di presenza britannica. Al momento della partenza, gli inglesi mantennero le Chagos nel territorio britannico e le affittarono agli Stati Uniti che ci stabilirono una base militare. Ma prima le isole dovevano essere liberate dai loro mille abitanti. Con la forza, se necessario. Questa è la storia che Caroline Laurent racconta attraverso il viaggio di Marie-Pierre Ladoucette, chiamata semplicemente Marie, e di suo figlio Joséphin, strappati dal loro paradiso un giorno del 1972. Laurent descrive con empatia e sensualità la vita modesta ma non povera sulle isole, un’esistenza in cui anche il lavoro è gioioso, solidale, familiare.
Françoise Dargent, Le Figaro

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Questo articolo è uscito sul numero 1497 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati