Una bambina che perde la capacità di dormire quando si trasferisce in un nuovo paese. Una donna talmente sconnessa dagli altri da identificarsi con gli edifici. Due studenti che tengono un signore di mezza età come animale domestico. Un uomo che lascia ricette dettagliate su come cucinare le parti del suo corpo quando sarà morto. Questi sono solo alcuni dei personaggi dell’ultima raccolta di racconti di Sayaka Murata. Non è un libro per chi s’impressiona facilmente. I racconti esplorano una serie di tabù, tra cui il cannibalismo, l’incesto, le relazioni non conformi, le tendenze sessuali e l’uso degli esseri umani come risorse materiali. L’idea alla base della raccolta è che essere “normali” è relativo: come sottolinea uno dei personaggi, “la normalità è un tipo di follia”. Il racconto che dà il titolo al volume è ambientato in un futuro in cui la vita umana ha assunto un nuovo e prezioso significato in una popolazione in drastica diminuzione e i funerali si sono trasformati in “cerimonie della vita” in cui gli ospiti consumano il corpo del defunto e cercano “partner per l’inseminazione” tra gli invitati. Questi racconti vogliono provocarci a mettere in discussione tabù e limiti del senso comune. Questo è allo stesso tempo il punto di forza e il principale difetto della raccolta, poiché i personaggi a volte diventano semplici portavoce delle idee alla base della storia. Inquietanti, viscerali e assurdamente divertenti, alcune delle storie rimangono impresse a lungo.
Florentyna Leow, The Japan Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati