Gwen E. Kirby

Una sacerdotessa maledetta, donne scarafaggio radioattive e una guerriera con la testa mozzata, insieme a molte altre storie simboliche eppure reali di donne attraverso i secoli, riempiono il libro _Lo schifo che ha visto Cassandra _di Gwen E. Kirby. Questa raccolta di ventuno racconti brevi mette sullo stesso piano donne dell’antichità e dei giorni nostri, mostrando al lettore una cruda realtà: quanto alla fine siamo tutti simili. Kirby apre il libro con la storia di Cassandra, figlia dell’ultimo re dell’antica Troia, una sacerdotessa che vede il futuro e che in seguito predirà la caduta della città. Cassandra è votata al dio Apollo, che “quando rifiutò le sue avances… le sputò in bocca perché non fosse mai più creduta”. La scrittrice richiama l’attenzione sulle liceali che sono adocchiate da vecchi inquietanti, su una madre che se ne sta a casa da sola a preparare i costumi per la recita scolastica mentre è rimproverata da un fantasma del settecento per aver tradito il marito assente, sulla mamma divorziata la cui sanità mentale dipende dalle piastrelle del bagno. Kirby tira un filo attraverso le storie di questi personaggi, collegandoli tra loro e rendendoli familiari come vicini di casa. Attraverso stili di scrittura non convenzionali e una prosa di grande impatto, _Lo schifo che ha visto Cassandra _è un calderone ribollente di fantascienza, narrativa storica e intelligenza.
Emma David, Bust

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Questo articolo è uscito sul numero 1506 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati