Composti nella seconda metà dell’ottocento, i quattro poemi sinfonici di Camille Saint-Saëns erano considerati un esempio di modernità musicale ma, con l’eccezione di Danse macabre, sono stati dimenticati. In particolare La jeunesse d’Hercule, che unisce passaggi di altissimo livello ad altri decisamente pompier. Per decenni abbiamo avuto questi pezzi su disco solo nell’edizione storica di Louis Fourestier. Oggi siamo messi decisamente meglio (Pierre Dervaux, Charles Dutoit, Neeme Järvi, Jun Märkl), ma è un piacere trovare questa registrazione con l’orchestra di Basilea diretta da Ivor Bolton. Per i puristi, il suo merito principale è l’uso della nuova edizione critica Bärenreiter. Però la cosa fondamentale è l’esecuzione, che ha il merito di animare tutti i lavori riempiendoli di fascino e poesia. In ogni momento troviamo piccoli prodigi di finezza orchestrale e infiniti dettagli imponderabili, sempre senza sbruffoneria. È un vero punto di riferimento.
Jacques Bonnaure, Diapason

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Questo articolo è uscito sul numero 1540 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati