Il sito musicale Pitchfork sarà inglobato in un’altra pubblicazione e una parte della redazione è stata licenziata. L’ha deciso Condé Nast, l’editore che lo ha acquistato nel 2015. Secondo un’email interna trapelata il 17 gennaio, Pitch­fork diventerà una sezione del sito del maschile GQ, anch’esso di proprietà di Condé Nast. L’email, scritta dalla direttrice artistica di Condé Nast Anna Wintour, certifica anche che alcuni dipendenti di Pitchfork, tra cui la direttrice Puja Patel, entrata in carica dopo l’acquisizione di Condé Nast, hanno lasciato l’azienda. La decisione è stata presa “dopo un’attenta valutazione delle prestazioni di Pitch­fork”, scrive Wintour, aggiungendo che l’azienda ritiene che questo sia “il miglior percorso da seguire per il marchio in modo che la nostra copertura musicale possa continuare a prosperare”. Ryan Schreiber, fondatore di Pitchfork ed ex caporedattore che ha venduto la pubblicazione a Condé Nast nel 2015, ha scritto: “Sono molto triste per la notizia che Condé Nast ha scelto di ristrutturare Pitch­fork e licenziare gran parte del suo personale, compresi alcuni che sono stati parte integrante delle sue attività per molti anni”. Non è ancora noto quanti giornalisti siano stati licenziati, ma secondo l’Associated Press si tratterebbe di dodici persone. E non è chiaro in che modo la decisione dell’azienda potrà influenzare la pubblicazione dei contenuti di Pitchfork in futuro.
Christian Eede, The Quietus

Ryan Schreiber (Michael Nagle, Getty)

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Questo articolo è uscito sul numero 1547 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati