Nel lontano 1980, quando Il trono di spade ancora non esisteva, il primo adattamento del romanzo di James Clavell, prodotto dalla Nbc, fece appassionare milioni di telespettatori statunitensi a una storia di spade e pugnali in un lontano mondo feudale, contribuendo tra l’altro a far esplodere definitivamente il formato della miniserie inaugurato nel 1977 da Radici. In un certo senso stupisce che si sia aspettato tanto per un remake. Ma sembra ne sia valsa la pena. Il nuovo Shōgun è spettacolare e coinvolgente, la ricchezza del budget è evidente ma non oscura mai il dramma umano.
Entertainment Weekly

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Questo articolo è uscito sul numero 1552 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati