Franz Kafka non era una persona socievole. Spese la maggior parte del suo tempo da solo, cercando di scrivere. Eppure domina sui social network. L’hashtag #Kafka su TikTok ha attirato più o meno due miliardi di visitatori. E comunque, a un secolo dalla sua morte, il 3 giugno 1924, Kafka esercita un grande fascino, anche fuori dei social network e al di là delle celebrazioni di rito previste per quest’anno. Com’è possibile che un oscuro ex impiegato di Praga abbia un peso così grande nella cultura contemporanea? C’entra sicuramente la sua capacità di prevedere un’esperienza determinante della vita moderna, cioè la coesistenza di razionalità e assurdità. Ma non basta l’eccellenza letteraria e la rilevanza dei temi per spiegarne la fortuna. La sua fluida identità nazionale (lo rivendicano austriaci, cechi, tedeschi ed ebrei) gli ha permesso di penetrare diverse tradizioni letterarie. La sua accessibilità, le sue storie chiare e memorabili l’hanno reso popolare anche lontano dall’occidente. Senza dubbio, nell’epoca del cloud, il futuro di Kafka appare luminoso. The Economist
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Questo articolo è uscito sul numero 1566 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati