Valerie Plesch, dpa/Getty

“Negli ultimi giorni sono arrivate decisioni che potrebbero limitare ulteriormente il diritto all’aborto in alcune zone degli Stati Uniti”, scrive il Washington Post. Il 7 ottobre la corte suprema federale, dove i giudici conservatori sono in netta maggioranza, ha confermato una controversa sentenza emessa da un tribunale del Texas che aveva dichiarato illegittime le linee guida federali sul diritto all’aborto. Tra le altre cose, le linee guida prevedono che una donna dovrebbe poter interrompere una gravidanza anche negli stati in cui è vietato, se è a rischio la sua salute. Dopo che la corte suprema ha cancellato il diritto all’aborto a livello nazionale, nel giugno 2022, il Texas ha approvato una legge che vieta le interruzioni di gravidanza in quasi tutti i casi. L’8 ottobre la corte suprema della Georgia, un altro stato governato dai repubblicani, ha ripristinato il divieto di interruzione di gravidanza che era stato sospeso da un tribunale di grado inferiore a settembre 2023. “La legge in vigore nello stato impedisce alle donne di abortire dopo le prime sei settimane di gravidanza, un momento in cui la maggior parte delle donne non sa neanche di essere incinta”, scrive l’Atlanta Journal-Constitution.

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Questo articolo è uscito sul numero 1584 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati