Pranzo di famiglia si svolge per lo più a Houston, nel Texas, dove il protagonista, Cam, si dà alla droga e al sesso compulsivo con sconosciuti dopo la morte del suo compagno, Kai. Un vecchio amico d’infanzia, Tj, torna nella sua vita pieno di sentimenti contrastanti su di lui e sul loro passato. In questa storia ci sono molti morti e molti parenti lontani: i genitori di Cam erano morti in un incidente d’auto; anche Jin, il padre coreano di Tj, è morto e Kai non parlava più da tempo con la sua famiglia. Le voci narranti si alternano – Kai parla dall’oltretomba – ma tutte e tre sono ugualmente colpevoli e piene di rimorsi. Ho apprezzato la varietà etnica, sessuale e culturale di questo romanzo, la sua celebrazione dell’amicizia e alcuni commenti caustici sulla gentrificazione di Houston. Tra i vivi e i morti si crea una sorta di triangolo amoroso a bassa intensità con poco calore e tanta recriminazione. Ho però trovato molto imbarazzante la nota con cui l’autore apre il romanzo: “Se state affrontando problemi di salute mentale o soffrite di disturbo da dismorfismo corporeo, questa potrebbe essere una lettura difficile per voi. Siate gentili con voi stessi e leggete secondo i vostri tempi. L’unico modo giusto di esistere è il vostro”. Pranzo di famiglia procede, proprio come la vita, con i suoi personaggi che avanzano come possono, gestendo sensi di colpa, dolore, rabbia con poca brillantezza, carisma e con poche diversioni narrative. Questo pranzo dura un po’ troppo per quello che ci viene servito.
Bidisha Mamata,The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1584 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati