A tre mesi dal trionfo elettorale di luglio, la tanto attesa “luna di miele” tra il governo laburista di Keir Starmer e i britannici non c’è stata. Nelle ultime settimane, oltre ad affrontare le critiche della stampa, con l’Economist in testa, il primo ministro ha assistito a una serie di contrasti interni al partito, culminati con le dimissioni del capo di gabinetto, Sue Gray. “Con l’umore dell’elettorato sempre più cupo”, spiega il Guardian, “Gray, che era in disaccordo con Starmer su alcune questioni strategiche, è stata usata come capro espiatorio. Ma sarebbe ingenuo pensare che questo basti a risolvere i problemi del Labour. La sua debolezza dipende dall’assenza di una visione politica condivisa”. Un’altra scelta che ha fatto discutere è stata la cessione alle isole Mauritius dell’arcipelago di Chagos, nell’oceano Indiano, dopo un braccio di ferro legale che durava da anni. Londra manterrà comunque il controllo della base militare Diego Garcia, usata anche dagli Stati Uniti. Se per l’Independent la decisione è giusta e andava presa già da tempo, per il Daily Telegraph “indebolisce la sicurezza del paese”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1584 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati