Una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea ha annullato il 4 ottobre gli accordi agricoli e di pesca firmati nel 2019 dal Marocco e da Bruxelles, perché non rispettano i diritti dei sahrawi. Dopo anni di dibattiti in tribunale, la Repubblica democratica araba dei sahrawi (Rasd, lo stato proclamato nel 1976 dal Fronte Polisario, che lotta per il diritto all’autodeterminazione degli abitanti di questo territorio occupato dal Marocco) “è riuscita a infliggere un duro colpo a Rabat, fermando lo sfruttamento delle risorse dei sahrawi con la complicità dell’Unione europea”, scrive il quotidiano algerino Al Chorouk, che ha accolto con favore la notizia. L’Algeria è un alleato storico del Fronte Polisario. I prodotti agricoli della regione dovranno riportare come provenienza “Sahara Occidentale” e non “Marocco”, ha deciso la corte. La sentenza colpisce in particolare il Marocco e la Spagna, spiega Euronews: “Con l’annullamento dell’accordo di pesca, Rabat rischia di perdere i 52 milioni di euro all’anno che deve ricevere per quattro anni per aver permesso a 128 imbarcazioni europee, in gran parte spagnole, di pescare al largo della costa dell’Africa occidentale”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1584 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati