Pingtan, Cina (Adek Berry, Afp/Getty)

Il 10 dicembre il governo di Taiwan ha dichiarato di aver avvistato sessanta navi da guerra e trenta imbarcazioni della guardia costiera cinese dispiegate dalle isole meridionali del Giappone al mar Cinese meridionale. Secondi Taipei la Cina ha anche intensificato l’attività degli aerei militari vicino all’isola, con cento incursioni rilevate in due giorni. Per le autorità taiwanesi si tratta delle più grandi esercitazioni di Pechino degli ultimi anni. Secondo Taipei sarebbe una risposta a un recente tour nel Pacifico del presidente taiwanese Lai Ching-te, che ha incluso due tappe in territorio statunitense. La visita ha suscitato le ire di Pechino, che rivendica l’isola come parte del suo territorio. Secondo un funzionario della sicurezza di Taiwan, che ha chiesto l’anonimato, i piani della Cina per la massiccia operazione marittima sono cominciati a ottobre e avevano lo scopo sia di dimostrare che Pechino può soffocare Taiwan sia di “tracciare una linea rossa” in vista della prossima amministrazione statunitense. “Taiwan è solo un pretesto”, ha detto il funzionario all’Afp. “Il vero obiettivo sembra essere affermare il controllo nella prima catena di isole e stabilire una deterrenza strategica in vista della transizione presidenziale negli Stati Uniti”, ha aggiunto riferendosi alla linea che collega Okinawa, Taiwan e le Filippine.

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Questo articolo è uscito sul numero 1593 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati