Nasa

Marcus Chown è un astronomo che si è reinventato scrittore. Il suo ultimo libro, A crack in everything, si occupa dei buchi neri, entità cosmiche che lo stesso autore descrive come “la materia degli incubi dei fisici”, anche solo per il fatto che al loro interno le leggi della fisica smettono di avere senso. Chown ha ripercorso la storia della ricerca sui buchi neri, scandagliando documenti del passato ma anche intervistando dei pionieri come il matematico neozelandese Roy Kerr o l’astronomo britannico Paul Murdin, intrecciando la loro biografia con l’evoluzione del loro lavoro. A volte la sua scrittura è decisamente poetica, come quando parla di due buchi neri “bloccati in una spirale mortale” che “hanno causato uno tsunami di spazio-tempo”. Altre volte le sue descrizioni scientifiche risultano vertiginose per il lettore medio. Le parti migliori sono quando fa rivivere eroi passati della fisica, come Karl Schwarzschild o Subrahmanyan Chandrasekhar, mettendoci al loro fianco mentre giungono a rivelazioni fondamentali.
The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1599 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati