Holly­wood tira un sospiro di sollievo. L’associazione degli scrittori cinematografici, la Wga, e le piattaforme di streaming hanno raggiunto un’intesa di massima per un nuovo contratto triennale che dovrebbe mettere fine allo sciopero che ha segnato profondamente il settore per 146 giorni.

Il 24 settembre, dopo cinque giorni di trattative ininterrotte, i negoziatori della Wga e quelli dell’associazione dei produttori cinematografici e televisivi (Amptp) hanno finalmente trovato un accordo. La giornata precedente era stata dedicata quasi esclusivamente al lavoro degli avvocati delle due associazioni, che hanno definito i dettagli del complesso e innovativo ampliamento dei termini del Minimum basic agreement. La definizione della terminologia impiegata rispetto all’uso dell’intelligenza artificiale nella produzione di contenuti è stata uno degli ultimi scogli da superare.

Un fronte compatto

“Possiamo dire con grande orgoglio che si tratta di un risultato eccezionale che garantisce miglioramenti e tutele agli autori in tutti gli ambiti in cui siamo attivi”, hanno scritto i negoziatori della Wga in un’email indirizzata agli iscritti.

La Wga ha riconosciuto di aver tratto grande forza dalla solidarietà e dall’attivismo dei suoi iscritti. Fin dall’inizio dello sciopero, infatti, entrambi i rami del sindacato (Wga east e Wga west) hanno portato avanti una protesta impressionante, affidandosi alla leadership di decine di “capitani”. “Ciò che abbiamo ottenuto con la nostra attività a partire dal 2 maggio, lo dobbiamo alla determinazione con cui gli iscritti hanno manifestato la loro resistenza, la loro solidarietà e la loro disponibilità a collaborare e a condividere la sofferenza e l’incertezza degli ultimi 146 giorni. È stato il potere generato dallo sciopero, insieme al supporto delle altre sigle sindacali, a costringere i produttori a tornare al tavolo del negoziato per trovare un accordo”, si legge ancora nell’email.

Il Sag-Aftra, il sindacato degli attori i cui iscritti sono in sciopero dal 14 luglio, si è immediatamente congratulato con la Wga per la sua capacità di superare gli ostacoli principali.

Burbank, California, 2 maggio 2o23 (Chris Pizzello, Ap/Lapresse)

“Il Sag-Aftra si congratula con la Wga per aver raggiunto un accordo di principio con l’Amptp dopo 146 giorni di impegno, resistenza e solidarietà nello sciopero. Attendiamo di poterne conoscere i termini, ma al contempo siamo concentrati sulle necessità e le richieste dei nostri iscritti”, si legge nella dichiarazione del sindacato. “Fin dal giorno in cui è cominciato lo sciopero della Wga, gli iscritti del Sag-Aftra sono stati al fianco degli autori. Confermiamo il nostro sciopero per il contratto televisivo-cinematografico e continuiamo a invitare gli studi di produzione, le piattaforme di streaming e l’Amptp a sedersi al tavolo dei negoziati, per raggiungere l’accordo che i nostri iscritti meritano e pretendono”.

Non c’è dubbio che la Wga sia riuscita a costringere la potente associazione dei produttori ad accettare le priorità degli autori nella prima contrattazione sindacale completa dal 2017 (nel 2020 la trattativa era stata ostacolata dalla pandemia). Una trattativa che è sembrata molto complicata fin dall’inizio, a marzo.

Il sostegno incrollabile della stragrande maggioranza degli iscritti della Wga è stato l’elemento che ha permesso ai negoziatori, guidati da Chris Keyser e David Goodman, di soddisfare le richieste prioritarie degli autori. Come per esempio una nuova formula sulla retribuzione per le repliche, i cosiddetti residual. Il Sag-Aftra, che rivendica una misura simile, potrebbe essere avvantaggiato nella sua trattativa dal patto concluso dalla Wga: la formula consiste in un sistema di bonus basato su soglie predeterminate e piuttosto elevate, ma supera comunque di gran lunga le previsioni fatte dagli esperti al termine del primo giro di colloqui tra la Wga e l’Amptp.

I due schieramenti hanno trovato un compromesso anche sul tema delle dimensioni degli staff, prevedendo un numero minimo di autori adeguabile in base al numero di episodi per stagione.

Da sapere
Un grande successo

◆ Il 26 settembre 2023 i due grandi rami del sindacato degli scrittori, la Wga east (a Manhattan) e la Wga west (a Los Angeles), hanno votato all’unanimità la fine dello sciopero per le 12 del 27 settembre, anche se il voto definitivo sulla ratifica del contratto è previsto per i primi di ottobre. La Wga ha reso pubbliche le 94 pagine di contratto in cui è evidente che, oltre agli adeguamenti in materia di retribuzione e di continuità lavorativa, gli scrittori hanno ottenuto ampie garanzie sull’uso dell’intelligenza artificiale nel processo creativo. Variety


La fine dello sciopero della Wga faciliterà la conclusione della protesta del Sag-Aftra e il ritorno della comunità creativa al suo tradizionale ciclo di produzione, distribuzione e promozione dei contenuti. La produzione di programmi televisivi e film è nel caos dall’inizio dell’anno, quando l’attività ha subìto un rallentamento in vista del 1 maggio, data di scadenza del contratto della Wga. Già nel 2022, alla luce dei cambiamenti strutturali incorsi nel mondo della tv e del cinema, era chiaro che le trattative contrattuali del 2023 sarebbero state difficili.

Holly­wood è ansiosa di rimettersi al lavoro, ma dopo una pausa di cinque mesi gli studios e le piattaforme di streaming avranno bisogno di tempo per tornare a operare a pieno regime. Quando ha cominciato a diffondersi la notizia dei progressi nella trattativa, è partita una pianificazione della ripresa dell’attività, con i produttori e i dirigenti che hanno verificato la disponibilità delle strutture e di altre risorse indispensabili.

Dopo quasi due mesi di stallo, le parti hanno ripreso a trattare. Alla maratona finale, cominciata il 20 settembre, hanno partecipato quattro figure di primo piano di Holly­wood: Bob Iger della Disney, Donna Langley della Nbc Universal, Ted Sarandos di Netflix e David Zaslav della Warner Bros. Discovery.

Una prima prima proposta dell’Amptp, consegnata l’11 agosto, non era piaciuta alla Wga, secondo cui l’offerta era così piena di scappatoie ed eccezioni da renderla sostanzialmente insignificante.

Dopo il labor day, che quest’anno è caduto il 4 settembre, i co-presidenti del comitato di negoziatori della Wga, Chris Keyser e David Goodman hanno cominciato a ricevere forti pressioni di alcuni iscritti di primo piano, che chiedevano di riprendere la trattativa. Ora che un’intesa con la Wga è a portata di mano, i negoziatori dell’Amptp si potranno concentrare sulla vertenza con il Sag-Aftra. Perché ricominciare a lavorare e tornare a pieno regime ovviamente non sarà possibile finché anche gli attori non ratificheranno il loro accordo. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1531 di Internazionale, a pagina 87. Compra questo numero | Abbonati