I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Avrei voglia di citare le parole usate da Barbara Bernardini per concludere il suo “Piccolo manuale di resistenza ecologica”, ma non lo faccio per non rovinare quello che è l’arrivo di un viaggio bellissimo. Dall’orto al mondo è un almanacco in cui seguiamo la scrittrice mese per mese nel suo tentativo di coltivare un orto. Certo, per tutti coloro che coltivano lo stesso sogno, questo libro è obbligatorio. Non è però un libro pensato solo per loro. Io, per esempio, non ho né la pazienza né il tempo o il carattere per quel tipo di attività: tendo a essere irrequieta, frenetica, in continuo movimento. Forse proprio per questo mi servirebbe un orto. “Un posto altro”, come lo descrive Bernardini, “dove stare in pace”. Per una persona come me, Dall’orto al mondo è un richiamo dalla natura, un consiglio di fermarsi un attimo e cercare di capire cosa ci stiano dicendo, anche in mezzo alla città, l’alberello che cresce in terrazza o le verdure che mettiamo a tavola a pranzo. Per fortuna, grazie al linguaggio silenzioso e poetico di Bernardini, già solo leggendo questo libro ho avuto una sensazione di pace, sono stata trasportata in una specie di orto immaginario in cui il rumore del mondo esterno non riesce a penetrare. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1516 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati