Il pulcino non è un cane di Mathilde Chèvre è un libro straordinario, necessario per un mondo interconnesso come il nostro. È un libro per addetti ai lavori, ma anche per chi insegna, fa ricerca, vuole approfondire la storia e vuole farlo da una prospettiva inedita. Il testo parla di storia dell’Asia araba e del Maghreb, ma adottando l’editoria per l’infanzia come specchio della società. Chèvre ripercorre da studiosa (e da autrice di albi illustrati in arabo) quarant’anni di storia araba: dalla decolonizzazione al panarabismo, dalle primavere alla guerra siriana. Si parla di corruzione, di emancipazione femminile, di causa palestinese, di ideologie contrapposte, ma attraverso l’evoluzione dell’editoria per l’infanzia. Chèvre mostra come un’editoria nata essenzialmente come arte impegnata/nazionale si trasforma in qualcosa di molto più creativo, dove il bambino viene messo al centro. E dove la lingua araba conversa con le illustrazioni, grazie alle sue curve e alle sue linee. Le traduttrici del volume – Enrica Battista, arabista, consulente editoriale, creatrice della libreria online arabook e Mariagrazia Decente, specializzata in lingua araba e traduttrice – hanno portato dentro l’editoria italiana un testo fondamentale che colma anni di vuoto e ignoranza. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1560 di Internazionale, a pagina 85. Compra questo numero | Abbonati