Ogni sera la televisione turcmena racconta in modo dettagliato cosa fa il presidente Gurbanguly Berdimuhamedov. La tv lo mostra mentre consulta dei documenti su un tavolo pieno di erbe e piante medicinali, o mentre strim­pella la chitarra insieme al nipote Kerimguly, alla tastiera. Il conduttore spiega che il capo dello stato sta finendo di scrivere il suo nuovo libro sulle piante.

Le agenzie di stampa statali lo descrivono come un eccellente pilota di auto da corsa, giocatore di golf, meccanico, ciclista, tiratore scelto, esperto di cani, allevatore di cavalli e fantino. Le sue imprese sono applaudite da operai e soldati schierati in piazza. Di tanto in tanto qualcuno corre a consegnargli un mazzo di fiori. Tutti lo riveriscono con un profondo inchino.

Gurbanguly Berdimuhamedov ad Ashgabat, settembre 2021 (Vyacheslav Sarkisyan, Reuters/Contrasto)

I cittadini turcmeni ci scherzano su, ma il presidente ha un’irresistibile voglia di avventura e per questo spesso rischia la vita. Otto anni fa, per esempio, Berdimuhamedov è caduto da cavallo durante una corsa all’ippodromo, mentre andava a sessanta chilometri all’ora. In quell’occasione gli agenti dei servizi segreti hanno dovuto perquisire tutte le tribune e sequestrare i telefoni che avevano filmato l’incidente. Il loro sforzo è stato inutile, perché il video era già stato pubblicato online. Nonostante i lividi, il capo dello stato si è rivolto al pubblico e ha cercato perfino di baciare il cavallo che l’aveva disarcionato. Berdimuhamedov tra l’altro ha vinto quella gara, aggiudicandosi un premio da undici milioni di dollari, oltre a sette cavalli del valore di circa due milioni di dollari ciascuno.

Al presidente turcmeno piace dipingersi come modello di uno stile di vita sano: tutti sanno quando va in palestra. E su internet girano molte battute e meme sulla sua passione per lo sport. Il più memorabile è un video in cui Berdimuhamedov solleva un bilanciere con l’asta d’oro, ma senza pesi: una bella lezione di educazione fisica ai ministri del governo. Berdimuhamedov fa sport fin dall’infanzia. A quindici anni era campione nazionale di lotta libera e un anno dopo di tiro a segno. Nel 2017, quando il paese si stava preparando per i Giochi asiatici, nella capitale Ashgabat sono stati costruiti palazzi in pietra bianca e grattacieli. Berdimuhamedov ha controllato personalmente i progetti, ha fatto correzioni, ha rimproverato appaltatori e fornitori e ha visitato i cantieri.

Avanti, solo avanti

Ha una passione anche per la musica. Suona strumenti a tastiera e a corda, scrive canzoni. Ha debuttato nel 2011 con una composizione lirica. Alcuni critici hanno detto che in realtà il brano è stato composto da qualcun altro, ma nessuno ha confermato questa versione. Da allora delizia regolarmente i cittadini turcmeni con pezzi che vanno dalle ballate romantiche al rap. Il suo pezzo “Avanti, avanti, solo avanti, Turkmenistan terra natia” è entrato nel Guinness dei primati per essere stato cantato contemporaneamente da più di quattromila persone.

I suoi libri sono letti dal vivo e studiati nelle scuole. C’è sempre qualche fortunato che riceve una copia dall’autore in persona

Berdimuhamedov si esibisce anche in inglese. Nel 2015 ha fatto la tradizionale passeggiata di natale, che termina sotto un enorme abete, sulle note di Can’t stop the feeling! della pop star statunitense Justin Timberlake. Poi, improvvisamente, ha posato la chitarra per mettersi alla console del dj.

Si sforza di essere il primo in tutto. I canali televisivi statali l’hanno mostrato mentre progettava e costruiva un’auto da corsa. Una volta ha battuto un pilota professionista in una gara di rally, e poi, durante una visita a un concessionario, ha progettato un fuoristrada. Si è occupato anche della prova su strada, ovviamente.

Tra le altre cose, il presidente scrive libri, che hanno titoli come “Il Turkmenistan è un paese di persone sane e altamente spirituali” o “Il cavallo Akhal-Teke è il nostro orgoglio e la nostra gloria”. E poi c’è uno staff di specialisti che li traducono in varie lingue straniere.

In questi testi il presidente riflette sulla bellezza della musica e della natura, sull’importanza dello sport e dell’istruzione, sull’allevamento dei cavalli, dei cani di razza Alabay, che ha regalato anche al presidente russo Vladimir Putin. Inoltre ha pubblicato un’enciclopedia in nove volumi sulle erbe medicinali del Turkmenistan, il cui uso è stato fortemente consigliato a varie istituzioni mediche del paese. I libri del presidente sono letti e studiati nelle scuole. C’è sempre qualche fortunato che riceve una copia dall’autore in persona. In segno di gratitudine deve fare un inchino a novanta gradi e baciargli la mano.

Da dentista a presidente

Gurbanguly Berdimuhamedov è nato nel piccolo villaggio di Babarap, a cinquanta chilometri da Ashgabat, in una famiglia d’insegnanti. Nella sua biografia ufficiale è dato grande spazio ai suoi parenti. Fin dalle scuole elementari i bambini turc­meni devono sapere chi erano il nonno e il padre del presidente: a loro sono intitolate strade, piazze e basi militari. Ha cinque sorelle. Terminati gli studi, il futuro leader decise di fare il dentista. Dopo la laurea in medicina lavorò in alcune cliniche in città e in campagna. Andò a Mosca per un dottorato, e una volta tornato diresse la facoltà di odontoiatria dell’università di Ashgabat.

L’ex leader del Turkmenistan, Saparmurat Niyazov, che guidò il paese dal 1985 al 2006, favorì l’ascesa di Berdimuhamedov, nominandolo ministro della salute e risparmiandolo dalle epurazioni. Non si è mai saputo perché, ma a riguardo giravano diverse voci: secondo qualcuno Berdimuhamedov si era guadagnato il favore dell’ex leader perché era stato il suo dentista personale, altri invece facevano notare la somiglianza tra i due, convinti che Berdimuhamedov fosse il figlio illegittimo del capo dello stato. Tuttavia una volta Berdimuhamedov fu punito da Niyazov per aver ritardato il pagamento degli stipendi dei medici. Oltre a essere rimproverato, non fu pagato per tre mesi.

Quando prese il potere nel 2006, dopo la morte di Niyazov, s’impegnò prima di tutto a smantellare il culto della personalità del suo predecessore: fotografie e busti dell’ex dittatore furono sostituiti da sue immagini. La situazione è arrivata ai limiti dell’assurdo: dal 2013 chiunque si sposi è obbligato a farsi fotografare all’anagrafe con un ritratto del presidente sullo sfondo.

Berdimuhamedov si guarda bene dal far conoscere le attività dei suoi tanti parenti. Ma alcune informazioni sono comunque trapelate dalla corrispondenza ufficiale dei dipendenti dell’ambasciata statunitense in Turkmenistan e del dipartimento di stato americano, pubblicata dal sito Wikileaks. Questi documenti raccontano che il capo dello stato ha un figlio, Serdar, e due figlie, Guljakhon e Gulshan. La più grande vive a Londra con il marito, Ilasgeldy Amanov, rappresentante dell’agenzia statale turcmena per la gestione degli idrocarburi nel Regno Unito. La più giovane è a Parigi, sposata con un dipendente dell’ambasciata del Turkmenistan in Francia. I diplomatici statunitensi hanno anche rivelato che in Russia Berdimuhamedov avrebbe sposato una donna che si chiama Marina, un’ex infermiera della stessa clinica odonto­iatrica in cui lui lavorava all’inizio della carriera.

Sul figlio Serdar si hanno molte più informazioni. A quarant’anni ha alle spalle una carriera da capogiro. Ingegnere di formazione, è stato ricercatore, tenente colonnello, parlamentare e viceministro degli esteri. Nel luglio 2021 è stato nominato vice primo ministro. Serdar è considerato il successore di Berdimuhamedov. Infatti svolge la funzione di capo del gabinetto dei ministri. Periodicamente in aeroporto accoglie alti funzionari stranieri. L’11 febbraio il padre ha indetto le elezioni anticipate per il 12 marzo. Tre giorni dopo il figlio ha annunciato la sua candidatura alla presidenza con il Partito democratico, da cui vengono i due presidenti del paese eletti dopo la fine del periodo sovietico. Berdimuhamedov non ha detto che si ritirerà, ma ha parlato dell’importanza di aprire la strada a “leader giovani”.

Biografia

1957 Nasce a Babarap, in Turkmenistan.

1972 Diventa campione nazionale di lotta libera.

1997 È nominato ministro della sanità.

2006 Dopo la morte del dittatore Saparmurat Niyazov diventa presidente del Turkmenistan.

2012 Vince le elezioni presidenziali con il 97 per cento dei voti.◆ febbraio 2022 Indice elezioni anticipate. Suo figlio Serdar annuncia l’intenzione di candidarsi.


Anche le sorelle del presidente hanno ricevuto incarichi piuttosto importanti. Una di loro, Gulnabat, guida la Mezzaluna rossa, un’organizzazione umanitaria. Suo nipote Kerimguly, figlio della figlia più grande Guljakhon, occupa un posto speciale nel cuore del dittatore presidente. Nipote e nonno si mostrano spesso insieme in pubblico mentre rappano o sciano.

Il progetto d’investigazione sulla corruzione e il crimine organizzato (Occrp), un’organizzazione internazionale di giornalismo investigativo, ha scoperto che un altro nipote del presidente, Khadzhimurat Rejepov, vive nel lusso grazie a contratti milionari per occuparsi dell’importazione di prodotti alimentari, nonostante la sua totale mancanza di competenza nel settore. Sui social network Rejepov tenta di nascondere la sua passione per il lusso e le informazioni sui suoi costosi viaggi all’estero. Dopo la conclusione di un accordo, un designer d’interni aveva pubblicato un video che mostrava una villa a tre piani che a quanto pare appartiene a Rejepov. Poco dopo il video è stato rimosso.

Uno stato corrotto

Anche il presidente è famoso per avere dei gusti raffinati. Per esempio nel 2013 per festeggiare il suo compleanno ha invitato la cantante Jennifer Lopez. Inoltre ha vietato l’importazione di auto nere nel paese, dicendo che quel colore porta sfortuna. Per sé ha scelto un suv bianco della Mercedes, naturalmente personalizzato.

“Secondo i dati ufficiali, il Turkmenistan è un paese di abbondanti raccolti, di architetture in marmo e guidato da un buon governo. Allo stesso tempo ricorda sempre più una dittatura alle prese con una crisi economica”, scrive il quotidiano britannico Times.

La crisi è grave e il paese è considerato lo stato più corrotto dell’Asia centrale e uno dei più corrotti al mondo. Molti si chiedono come l’occupatissimo Berdimuhamedov riesca a dedicare del tempo al suo compito principale: servire il suo popolo. ◆ ab

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Questo articolo è uscito sul numero 1450 di Internazionale, a pagina 64. Compra questo numero | Abbonati