I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Salvatore Aloïse della tv francotedesca Arte.

Se pensate che ciò che dice in tv il Conduttore o l’Artista di turno – nel libro i personaggi che contano sono tutti indicati con la maiuscola– sia frutto del suo pensiero, allora La riunione, di Pietro Galeotti, vi sconvolgerà. Autore di tanti programmi di successo, Galeotti ci consegna una ghiotta e sconcertante galleria di aneddoti, storie di flop e di trionfi, qualche volta inaspettati, scelte spesso incomprensibili dei Dirigenti e del Pubblico, il temutissimo Auditel che, a suo dire, premia sempre le peggiori trasmissioni. Avamposto di ogni decisione è la “riunione”, appunto, il cui esito dipende spesso dallo stato d’animo o dalle idiosincrasie dei Capi. E momento clou è la scelta dell’Ospite. Impossibile citare la miriade di episodi esilaranti che vengono fuori. Bob Dylan che si offende solo per essere stato cercato; la frenetica ricerca che si scatena su internet, quando qualcuno suggerisce di chiamare Joan Collins, per sapere se sia viva o morta; fino al surreale tentativo di chi le spara sempre più grosse di avere in trasmissione l’inarrivabile Michelle Obama, con tutte le email che le inviano, in un crescendo parossistico di perifrasi, burocratese e piaggerie. Sembra assurdo ma non lo è, se a raccontarcelo è chi, con tutti i suoi anni di mestiere, da Sanremo in giù, di riunioni se ne intende. Parecchio.

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Questo articolo è uscito sul numero 1435 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati