10 giugno 2015 12:03

La corte d’appello federale di New Orleans ha considerato legittima una legge sull’aborto approvata dal parlamento del Texas nel maggio del 2013, che secondo alcune organizzazioni limita il diritto delle donne a interrompere la gravidanza.

La legge prevede che le cliniche che praticano aborti devono dotarsi di locali, attrezzature e personale equivalenti a quelli delle sale chirurgiche degli ospedali. Il governo conservatore del Texas sostiene che queste misure servano a garantire la sicurezza delle donne, ma le associazioni contrarie alla legge sostengono che il vero obiettivo del provvedimento è rendere sempre più difficile abortire.

Di fatto, dopo l’entrata in vigore di questa norma, il numero dei centri abilitati si è molto ridotto. In tutto il Texas, che ha una superficie di 700mila chilometri quadrati ed è il secondo stato più popoloso degli Stati Uniti, erano 41 nel 2012, ora sono 18. Diventeranno dieci a breve, secondo le organizzazioni che hanno impugnato la legge davanti alla corte federale per cercare di bloccarla. Dopo la decisione del tribunale di New Orleans, sono pronte a ricorrere alla corte suprema, l’istanza più alta del paese, avviando la causa più ampia che sia mai stata intentata nel paese per difendere il diritto all’aborto.

In Texas ci sono ora 18 cliniche per l’aborto. Potrebbero diventare 11. Una donna di El Paso dovrebbe percorrere 885 chilometri per interrompere la sua gravidanza.

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