07 luglio 2010 00:00

La voglia di ghiaccio è segno di anemia?

Negli ultimi anni il desiderio smodato di ghiaccio legato all’anemia, soprattutto nella sua forma più comune da carenza di ferro, è entrato nella letteratura medica.

Gli scienziati non capiscono del tutto il nesso, ma alcuni sospettano che il consumo compulsivo di ghiaccio, detto pagofagia, attenui l’infiammazione alla bocca causata dalla carenza di ferro.

In casi estremi alcune persone con anemia non diagnosticata e pagofagia hanno ingerito molti sacchetti o vaschette di ghiaccio in un giorno solo: il problema di solito sparisce con una cura di ferro.

Alcuni studi della Northwestern university hanno dimostrato che la voglia di ghiaccio è un effetto collaterale di un intervento chirurgico per perdere peso. La procedura, nota come Roux-en-Y, prevede un bypass intestinale nel tratto in cui il ferro e altri minerali vengono assorbiti con più facilità: circa un terzo dei pazienti sviluppa carenza di ferro o di vitamina B12.

Un caso descritto nei Mayo Clinic Proceedings del 2008 parlava di una donna che dopo l’intervento era stata sorpresa nel cuore della notte con la testa nel freezer a mangiare il ghiaccio.

Conclusioni. La voglia anomala di ghiaccio può essere sintomo di anemia.

The New York Times

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it