13 novembre 2015 18:58

Grimes, California
La canadese Grimes nel suo nuovo disco Art angels si diverte a saccheggiare il pop contemporaneo. E contamina le sue canzoni con uno spettro impressionante di riferimenti: dal k-pop a Katy Perry, da Madonna alla musica da rave. In Scream duetta con la rapper taiwanese Aristophanes, in Kill V.maim canta come Avril Lavigne sotto ostaggio dei Prodigy. In questo pezzo, California, sembra Taylor Swift sotto lsd. Con l’aggiunta di chitarre anni novanta. Vedi alla voce: come fare il pop intelligente.

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Shye Ben Tzur, Jonny Greenwood and The Rajasthan Express, Junun
Nei mesi scorsi il chitarrista dei Radiohead Jonny Greenwood ha fatto un viaggio in India per registrare un nuovo album con il compositore israeliano Shye Ben Tzur, il gruppo locale di musica sacra The Rajasthan Express e il produttore Nigel Godrich. Il risultato è un disco di musica etnica che si intitola Junun e si può ascoltare in streaming online. L’album ha ispirato anche un documentario di Paul Thomas Anderson, dal titolo omonimo, che è stato presentato recentemente alla festa del cinema di Roma.

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Joanna Newsom, Leaving the city (live)
Tra poco più di un mese sarà tempo di fare la classifica dei migliori album dell’anno. Fare i listoni è uno dei piaceri proibiti, per noi nerd della musica. Nel listone di quest’anno non potrà mancare Divers di Joanna Newsom, geniale cantautrice e arpista del Nevada. In questa esibizione da Jolls Holland c’è l’ennesimo saggio della sua bravura.

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City and Colour, Woman
I City and Colour sembrano una band ma non sono altro che il progetto del cantautore Dallas Green, canadese trapiantato a Nashville. Per registrare il suo nuovo disco, If I should go before you, Green si è circondato di un gruppo di turnisti niente male: il bassista Jack Lawrence (Greenhornes, Raconteurs, Dead Weather), il chitarrista Dante Schwebel (Spanish Gold, Dan Auerbach) e il batterista Doug McGregor (Contstantines). Il disco non è impeccabile. Ma alcuni pezzi, come questo, funzionano bene.

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Rahim AlHaj, Dream
Antenato del liuto e delle chitarra, l’oud è un antico strumento a corda che si suona soprattutto in Medio Oriente, Nordafrica e in paesi come Grecia e Turchia. Rahim AlHaj in Iraq è una specie di istituzione dell’oud. Nato a Baghdad, ha alle spalle una vita avventurosa. Ha imparato a suonare a nove anni, ha studiato all’Istituto di musica di Baghdad e ha una laurea in letteratura araba. Attivo nel movimento rivoluzionario, ha scritto canzoni di protesta contro il regime di Saddam Hussein ed è stato in carcere due volte, subendo torture. Nel 1991 è stato costretto a lasciare l’Iraq e si è trasferito nel New Mexico, dove fa il musicista a tempo pieno. Recentemente è stato nella redazione della radio Npr, dove ha registrato una puntata della serie Tiny desk concerts.

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