29 maggio 2008 00:00

La scorsa settimana abbiamo detto che Georges Simenon era francese. Scriveva in francese, ha vissuto buona parte della sua vita in Francia, il suo successo è cominciato quand’è arrivato a Parigi. Spesso si pensa che fosse francese. Ma non è vero: Simenon era belga. “Percezione” è una parola che va di gran moda, oggi. Viene usata per dire che l’impressione, la sensazione, l’immagine soggettiva che uno ha della realtà possono essere tenute in considerazione almeno quanto la realtà stessa. In nome del rispetto delle singole sensibilità. Così, indagare e descrivere la realtà diventa un esercizio inutile. Le statistiche dicono che i crimini sono in calo? Non importa, perché la “percezione” dell’aumento dell’insicurezza è reale quanto il reale aumento della sicurezza. E questo giustifica che se ne tenga conto con provvedimenti legislativi sproporzionati. Ma al di là della percezione, il punto è che Simenon era belga, non francese. E dire il contrario è semplicemente sbagliato.

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