Scintillante
◆ L’editoriale di Giovanni De Mauro su Internazionale 1428 racconta una foto di Omar Martínez: la cattedrale di Amazon in mezzo al deserto dei dimenticati da dio e dagli uomini. E tutte le contraddizioni e la follia di questa umanità al limite della sopravvivenza. Si costruiscono muri per le persone, ma si escogitano geniali scappatoie per le merci. Così come basta un clic per trasferire milioni di euro mentre migranti disperati affondano in mare. Sento dire che le ingiustizie ci sono sempre state, però non erano globali, e una globalizzazione solo economica mi sa più di catastrofe umanitaria. Mi auguro che un virus globale ci spinga a uscire da questa spirale.
Claudia Dalmastri
Fare la pace con le droghe
◆ Sono un’assistente sociale e lavoro in una comunità terapeutica per persone con problemi di dipendenza. Ho letto con interesse l’articolo di Michael Pollan (Internazionale 1428 ). Nella parte in cui parla di dipendenza credo che manchi un tassello fondamentale: la dipendenza non è solo fisica, anzi. Con il mio lavoro mi sono resa conto che il consumo di cocaina è molto più diffuso di quello dell’eroina e che io sappia non ci sono studi che correlino l’uso di cocaina all’astinenza fisica. La mente fa parte del corpo e finché continueremo a distinguere queste due componenti non credo che troveremo una soluzione efficace a questo enorme problema.
Glenda Orlandi
L’Essenziale
◆ Non vedo l’ora che l’Essenziale sia in edicola. Ne sentivo il bisogno e sono felice di sapere che presto potremo leggerlo.
Annalisa Schiavone
◆ Essere abbonati a Internazionale o esserne lettori e lettrici vuol dire sentirsi parte di una comunità. Se poi si scopre di essere i primi a sapere del nuovo Essenziale, questa comunità diventa ancora più coesa, consapevole, coinvolta. Per questo e per tanti altri motivi aspettiamo novembre con gioiosa impazienza.
Vincenzo Barometro
Spazi di libertà
◆ Nell’ultimo Dear daddy (Internazionale 1429) Claudio Rossi Marcelli spiega bene come affrontare le domande dei bambini su una questione delicata come la religione. Io e il mio compagno abbiamo un bimbo di dieci mesi e per coerenza (non siamo credenti) abbiamo deciso di non battezzarlo. Penso spesso alle future domande di mio figlio e farò tesoro di questa rubrica.
Mariangela
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Questo articolo è uscito sul numero 1430 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati