Da quando a settembre il governo ha allentato le restrizioni contro il covid-19 permettendo a ristoranti e bar di stare aperti fino a tardi e servire alcolici, in Giappone è aumentata la richiesta di personale part-time. Questo, scrive Nikkei Asia, ha intensificato la concorrenza favorendo un aumento dei compensi. Nell’ultimo mese gli impiegati part-time nella ristorazione a Tokyo, Osaka e Nagoya hanno guadagnato in media 1.050 yen (circa 8 euro) all’ora. Secondo l’azienda di risorse umane Recruit Holdings, si tratta di un aumento del 2,4 per cento rispetto a un anno fa. Ma il settore fatica ancora a partire perché la disponibilità di manodopera è insufficiente. La Sanko Marketing Foods, che gestisce vari izakaya (osterie), ha cominciato a pagare bonus fino a 20mila yen (153 euro) agli ex dipendenti part-time che tornano in azienda. Anche nella logistica e nell’assistenza agli anziani il personale scarseggia. Il Giappone da una settimana ha riaperto le frontiere agli studenti e ai lavoratori stranieri, ma ci vorrà tempo prima che se ne sentano gli effetti nel mercato del lavoro. Fino a febbraio 2022 non si prevede un numero significativo di ingressi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1436 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati