◆ La crisi climatica sta rendendo più vulnerabili gli edifici di alcune città. Di recente a Londra, per esempio, inverni molto umidi si sono alternati a periodi di siccità con temperature insolitamente alte. Il risultato, scrive Bloomberg, è che in molti palazzi antichi sono comparse crepe o si sono manifestati altri danni. La metropoli poggia infatti su uno strato di argilla, che si espande con le piogge e si restringe con i climi molto secchi, in un fenomeno noto come subsidenza. Di solito la subsidenza si manifesta in seguito all’estrazione di acqua dal sottosuolo, ma nel caso della capitale britannica dipende dalle scarse precipitazioni. Questi movimenti geologici in profondità si ripercuotono sulle strade e sugli edifici in superficie. Molte costruzioni, sopravvissute ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, risalgono all’ottocento e sono quindi vulnerabili. I danni da subsidenza aumentano il costo delle assicurazioni, riducono il valore delle case e rischiano di renderle inabitabili.

Un altro problema di Londra, scrive Context, è l’aumento degli incendi. In un giorno di luglio del 2022 i pompieri hanno ricevuto 2.670 chiamate relative a più di 1.100 episodi, un record. Non ci sono state vittime, ma molte case sono state distrutte. L’emergenza è dipesa dalla maggiore aridità delle aree verdi, provocata dal caldo e dalla siccità. La capitale si prepara quindi a pianificare nuovi servizi antincendio e a rivedere l’organizzazione degli spazi urbani e di quelli verdi.

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Questo articolo è uscito sul numero 1520 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati