◆ Il 16 giugno una tempesta invernale accompagnata da forti venti e piogge torrenziali ha causato delle alluvioni devastanti a Porto Alegre, il capoluogo dello stato meridionale del Rio Grande do Sul. Il bilancio è di almeno tredici vittime, mentre migliaia di case sono state danneggiate e più di centomila sono rimaste senza elettricità.

La tempesta ha colpito anche varie località nei dintorni di Porto Alegre. Nella cittadina di Maquiné, vicino alla costa, sono caduti circa trecento millimetri di pioggia in appena ventiquattr’ore. A São Leopoldo, nell’area metropolitana appena a nord di Porto Alegre, ne sono caduti duecentocinquanta.

Le due immagini a sinistra sono state scattate dal satellite Terra della Nasa una settimana prima e tre giorni dopo il disastro. Nella foto in basso l’acqua ricca di sedimenti ha oltrepassato le rive del Rio dos Sinos, allagando molti terreni agricoli. Il deflusso fangoso del fiume è arrivato anche nella Lagoa dos Patos, la seconda laguna più grande dell’America Latina, separata dall’oceano Atlantico da una striscia di terra di otto chilometri.

La tempesta è stata causata dal passaggio di un ciclone extratropicale, un sistema a bassa pressione caratterizzato da aria fredda al centro. Il ciclone ha anche prodotto nevicate sulla catena montuosa della Serra Geral (al di fuori dell’immagine). È la terza catastrofe naturale a colpire il sud del Brasile negli ultimi mesi. Ad aprile una tempesta con forti venti, grandine e piogge torrenziali aveva danneggiato molti edifici nella parte ovest di Porto Alegre. A marzo, invece, 64 persone erano morte nelle alluvioni e nelle frane nello stato di São Paulo.–Emily Cassidy (Nasa)

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Questo articolo è uscito sul numero 1520 di Internazionale, a pagina 89. Compra questo numero | Abbonati