Proiettato in apertura dell’ultimo festival di Cannes, Jeanne du Barry è dedicato al destino della celebre cortigiana di estrazione popolare e all’ostilità che affrontò alla corte di Versailles, a causa della sua relazione con il re di Francia Luigi XV (interpretato da Johnny Depp). La pellicola si deve anche confrontare con la delicata sfida del film in costume e in particolare del “film di corte” e al suo sfarzo intrinseco, a cui cedono inesorabilmente le produzioni di questo genere. Maïwenn, dal canto suo, rimane fedele al suo credo che le impone di non creare nulla se non partendo da se stessa. Più che guardare alla favorita del re (che lei stessa interpreta), Maïwenn attira a sé madame du Barry. E al tempo stesso regala alla corte un’immagine che le è familiare e che può far pensare al mondo del cinema così come lo percepiva quando, moglie di Luc Besson, cercava di carpirne i segreti.
Jacques Mandelbaum, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1527 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati