Lo sapevate che i paleontologi leccano le rocce? Lo fanno perché su una superficie bagnata le particelle minerali risaltano meglio, e quindi è più facile dedurre la composizione chimica delle formazioni rocciose. La tecnica è salita sul podio della cerimonia degli Annals of improbable research, che dal 1991 assegna gli IgNobel alle ricerche scientifiche più bizzarre. Quest’anno il premio per la medicina è andato a uno studio che ha contato i peli nelle narici di cadaveri umani per aiutare a curare l’alopecia nei vivi. Quello per la salute pubblica è stato assegnato alla toilette intelligente di Stanford, capace di analizzare in tempo reale le urine e le feci: una striscia reattiva rileva i segni di infezioni batteriche, diabete e altre malattie, un dispositivo ottico calcola la velocità e la quantità dell’urina, e un sensore identifica il soggetto in base alle caratteristiche uniche del suo ano. L’IgNobel per l’ingegneria meccanica è andato all’esperimento che ha trasformato i ragni morti in utili “pinze necrobotiche”, e quello per la fisica a uno studio che ha misurato quanto il movimento dell’acqua dell’oceano è influenzato dall’attività sessuale delle acciughe. Nella categoria nutrizione si è distinta una ricerca giapponese su come bacchette e cannucce elettrificate possono cambiare il gusto del cibo. Tra gli altri premi: un esperimento statunitense che ha contato quanti passanti per strada si fermano a guardare verso l’alto quando vedono altri che lo fanno; uno studio spagnolo sulle caratteristiche neurocognitive di due persone che parlano al contrario e una ricerca sulla sensazione di jamais vu (il contrario di déjà vu) che si ha quando una parola nota ripetuta molte volte finisce per sembrare sconosciuta.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1530 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati