◆ Questa immagine, scattata da un astronauta a bordo della Stazione spaziale internazionale, mostra Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti. L’insediamento originario è sorto intorno a Qasr al Hosn, una fortezza costruita alla fine del settecento sulla costa del golfo Persico per proteggere una piccola comunità di pescatori. Prima della fondazione degli Emirati Arabi Uniti, negli anni settanta, la città aveva meno di 62mila abitanti, ma con lo sviluppo dell’industria petrolifera e del settore finanziario è cresciuta rapidamente fino ad arrivare a quasi 1,5 milioni di persone. Per aumentare la superficie disponibile sono state realizzate diverse isole artificiali nelle acque davanti alla città. Jazirat al Lulu, che misura 4,2 chilometri quadrati, è stata completata all’inizio degli anni novanta ma non è stata ancora edificata.

Il territorio di Abu Dhabi è caratterizzato da sabbia portata dal vento, mangrovie, affioramenti rocciosi e piane di marea. A sudovest della città è visibile una sabkha, una distesa di sabbia creata dall’erosione delle dune e dai sedimenti lasciati dalle maree. L’aspetto spoglio della sabkha, dovuto all’elevata salinità che impedisce la crescita della vegetazione, contrasta con il verde delle foreste di mangrovie, le cui radici difendono la costa dall’erosione. Il parco nazionale delle mangrovie è un’area protetta che offre riparo a diverse specie, tra cui l’airone schistaceo. Nasa

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1533 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati