Il 2 novembre almeno quindici civili sono rimasti uccisi quando dei colpi di artiglieria sono finiti su alcune abitazioni a Khartoum, la capitale del Sudan. Il giorno dopo più di venti persone sono morte in un bombardamento su un mercato alla periferia della città. Ci sono stati scontri violenti anche il 7 novembre intorno a un’importante raffineria a 70 chilometri da Khartoum, e ad Al Fashir, nel Nord Darfur. Da aprile le forze guidate dal capo dell’esercito Abdel Fattah al Burhan si scontrano con quelle comandate dal suo ex vice Mohamed Hamdan Dagalo. A Jedda, in Arabia Saudita, sono tuttora in corso dei colloqui tra le due parti per un cessate il fuoco temporaneo, ricorda il quotidiano panarabo Asharq al Awsat.

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Questo articolo è uscito sul numero 1537 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati