Il 7 novembre il primo ministro socialista António Costa si è dimesso. In carica dal 2015, il premier è indagato nell’ambito di un’inchiesta su corruzione, traffico di influenze e abuso d’ufficio in progetti legati alla transizione energetica, in particolare all’estrazione di litio e alla produzione di idrogeno verde. La polizia ha fatto decine di perquisizioni e ha arrestato cinque persone, tra cui il capo dello staff di Costa, Vítor Escária, e l’uomo d’affari Diogo Lacerda Machado, che fa parte della cerchia ristretta del leader . A lui in passato era stato affidato uno dei progetti di punta del governo: la nazionalizzazione della compagnia aerea Tap. Secondo Público “Costa si sacrifica in nome della dignità della repubblica, forse con un certo sollievo, perché evita un terzo mandato che gli è sempre sembrato troppo pesante”.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1537 di Internazionale, a pagina 38. Compra questo numero | Abbonati